Ed ecco un piatto tipico della cucina romana. E’ un piatto della tradizione “povera” infatti, secondo la storia, sembrerebbe essere una ricetta inventata dai pastori che portavano sempre con loro nello zaino pecorino stagionato, pepe e pasta!
L’ho chiamato cacio e pepe col trucco perchè a differenza della maggior parte delle ricette che usano mantecare la pasta con l’acqua di cottura, io uso un altro procedimento che mi è stato insegnato da mia nonna Ines!
Ed ora…ACCENDIAMO I FUOCHI!
INDOSSATE IL GREMBIULE, LAVATEVI LE MANI…INIZIAMO!
– Per la cottura della pasta col trucco saranno necessarie due pentole.
– In una (che chiameremo pentola 1) mettete a bollire l’acqua. Non appena bollirà salatela e buttate i vermicelli che avrete precedentemente spezzato in 3 parti.
– A questo punto la pasta comincerà a rilasciare l’amido. Aiutandovi con un mestolo (a Roma “sgommarello”) cominciate a togliere l’acqua dalla pentola 1 e a versarla nella pentola 2, che nel frattempo avrete messo sul fuoco, fino a togliere quasi completamente tutta l’acqua.
-Ora continuate la cottura risottando: ciò significa che man mano che l’acqua si consumerà nella pentola 1, voi andrete ad aggiungere l’acqua presa dalla pentola 2.
– Mentre la pasta si cuoce, grattugiate al momento il pecorino romano e macinate il pepe nero in grani.
– Portate a cottura. La pasta dovrà essere assolutamente al dente! Toglietela dal fuoco, lasciatela nella pentola, aggiungete il pecorino romano e il pepe e amalgamate il tutto.
– Non vi resta che impiattare. Grattugiate del pecorino a scaglie e spolverizzate con il pepe nero…et voilà. Il vostro palato vi ringrazierà.
N.B.: qualora vi piacesse la bottarga di muggine, potrete aggiungerla grattugiandola abbondantemente.
Buon appetito!
questa me la salvo,slurp
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Provala e fammi sapere …non si può fallire
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questa me la salvo, slurp
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Vedrai che successo
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