Questa sera la nostra cena si svolgerà a Seul, la capitale della Corea del Sud, città dal doppio fascino, alla ultramodernità
degli altissimi grattacieli si contrappongono, antichi palazzi, templi, pagode e giardini. Oltre alla “city” degli affari,
si nota la suggestione di una città antica, è una capitale che racconta
il suo passato,il suo moderno e perchè no… il suo futuro; insomma è una città che merita di essere scoperta e conosciuta.
Namsam ( Monte del Sud), è una collina che sorge nel cuore si Seul, racconta il susseguirsi delle stagioni
, con i suoi colori dorati in autunno, al grigio dell’inverno, fino al risveglio della primavera
quando si presenta vestita a nuova vita. Namsam è popolata a tutte le ore del giorno, incontri chi fa jogging lungo i quasi 8 km.
di sentiero montano, mentre moltissime persone invece, si recano ad una fonte per bere l’acqua medicinale
, arrivano bambini per un pic-nic
mentre la funicolare si muove verso la sommità e l’ascensore inizia a salire i 240m. della Torre di Seul,
dotata di una terrazza da cui si gode una vista spettacolare
Kyongbokkung , “palazzo della felicità scintillante”, costruito nel 1392 e poi distrutto da un incendio fu ricostruito nel 1877,
è un complesso che comprende numerosi edifici, pagode e padiglioni.
Cheongwadae, detta anche la Blue House , è la residenza del Presidente
Da non perdere Jogyesa, il più grande tempio buddista di Seul costruito nel1938,
all’interno si possono ammirare numerosi murales che raffigurano diverse scene della vita di Buddha
Yongsan Park sicuramente un’area tranquilla con alberi e laghetti
che costituiscono una cornice fantastica per un pic-nic
Il Great South Gate (Namdaemun) ò senza dubbio uno dei tesori storici nazionali, essendo stato costruito nel 1398…
“La grande porta del sud” segna poi l’inizio del movimentato mercato di Namdaemun
A conclusione di questa panoramica tra alcuni dei simboli di Seul,occorre ricordare come questa città
sia divenuta negli ultimi anni teatro di numerose e suggestive manifestazioni , dal festival della danza, a quello dei fiori,
alla festa delle lanterne che si tiene tra aprile e maggio per festeggiare il compleanno di Buddha
Siamo quasi pronti per la cena, ma prima vorrei farvi conoscere una caratteristica della cucina coreana nella quale esiste la teoria dei 5 colori:
il bianco, il nero, il rosso, il blu, il giallo,
questi colori vengono rappresentati negli ingredienti che vengono usati per preparare piatti e condimenti.
C’è tutta una filosofia dietro alla teoria dei 5 colori perchè ogni ingrediente ( che fa capo ad un colore) ha
specifiche proprietà nutritive che portano benefici ad un organo specifico del corpo.
Quindi il risultato del pensiero è che l’armonia dei colori è alla base di un piatto che fa bene alla salute.
Ed eccoci finalmente a tavola!
Iniziamo con un piatto tipico della cucina coreana, il bibimbap ,
composto da riso cotto al vapore mescolato con uova, carne, verdure e peperoncino ( che in questa cucina non manca mai)
Continuiamo con il Kimki, a base di cavolo, cipolle, rape e ogni altro tipo di verdura di stagione, sale, pepe, aglio,
il tutto viene messo a fermentare per settimane in recipienti simili ai nostri orci
Il Bulgogi invece è un piatto a base di carne marinata
in salsa di soia, aglio, olio di sesamo e zucchero e poi cucinata alla piastra
Galbi, sono costolette di maiale o manzo servite con kaennip (foglie di perilla) in cui i commensali,
avvolgono i pezzi di carne , dopo aver aggiunto riso, pasta di peperoncino e sale.
Variante del Galbi è il Dakgalbi, con carne di pollo
Ora siamo nel mio regno…i dolci!
Parleremo adesso di un dolcetto coreano a forma di fiore fatto con farina, miele e olio di sesamo, si chiama Yakgwa
che vuol dire dolce medicinale, perchè nell’antichità il miele era considerato un ingrediente curativo.
Hotteok è un pan cake coreano fatto con brown sugar, cannella, peanuts e miele
Ed infine i songpyeon, sono dei dolcetti che vengono cotti a vapore su un letto di aghi di pino,
riempiti con pasta fatta di nocciole tritate e fagioli rossi ,
sesamo e castagne , prima di essere consumati vengono spalmati di olio di sesamo,
si mangiano di solito per la festività del Chuseok ” Luna d’Autunno”
che è la più grande festività coreana, tutto si ferma come da noi a Ferragosto,
ma lo spirito è diverso, perchè è il giorno della riunione delle grandi famiglie.
Siamo assolutamente colpiti da una città così particolare,
colorata e proiettata verso il futuro,
ma ben ancorata alle tradizioni…
sono di nuovo a Roma sul mio divano, tazza di espresso
e negli occhi ancora il fascino dell’oriente!
Alla prossima!
…E il viaggio continua!