Un dolcetto che vi farà tornare alle vostre merende di quando eravate bambini,
come insegna Proust , un sapore , un profumo ci
riportano indietro al ” tempo perduto”.
Il riso soffiato unito al cioccolato
crea un ensemble davvero piacevole.
Il dolce si prepara in cinque minuti, forse anche
qualcosa in meno
Vi consiglio di
bere insieme un tè bianco
Yin-Zhen,
un tè cinese, il suo nome significa aghi
d’argento ed
era destinato ai tributi imperiali.
Ha un sapore vellutato, caratterizzato da una dolcezza persistente.
Ed ora…ACCENDIAMO I FUOCHI!
INGREDIENTI:
150g di riso soffiato
350g di cioccolato gianduia
100g di cicoccolato fondente
30g di latte condensato
100g cioccolato bianco
INDOSSATE IL GREMBIULE, LAVATEVI LE MANI, INIZIAMO!
Tritare i due tipi di cioccolato e scioglierli,
separatamente, a bagnomaria.
Uniteli ora in una ciotola insieme
al latte condensato,
aggiungete il riso soffiato
e mescolate velocemente prima che il
cioccolato raffreddi.
Foderate uno stampo da plum cake con
la carta da forno e riempitelo con
il composto ottenuto,
fate riposare per 30 minuti.
Sformate il dolce, tagliatelo a fette
decorate con con fragole e cioccolato
bianco fuso.
Et voilà…un’idea dolcissima!
Il tuo post mi ha ricordato un aneddoto che raccontava spesso mia nonna.
Lei diceva che da bambina aspettava tutto l’anno che arrivasse il Natale, perché sapeva che per quella festa le sarebbe stato regalato un cioccolatino. Allora quel minuscolo pezzo di cioccolata era un lusso inimmaginabile, che ci si poteva permettere appunto soltanto una volta l’anno. Adesso invece, diceva mia nonna, se ho voglia di un po’ di cioccolata vado al supermercato e me ne compro una stecca larga così e spessa così per un euro e spiccioli.
Mia nonna ci faceva questo paragone per farci capire che adesso ogni giorno é festa, ogni giorno é Natale, perché ora possiamo permetterci di fare tutti i giorni delle cose che soltanto pochi anni fa erano delle comodità inaccessibili. E quindi finiamo per darle per scontate, non le apprezziamo nella giusta misura e non siamo mai contenti. Sei d’accordo?
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Assolutamente si…tutto era più semplice e si apprezzavano le più piccole cose e i rapporti umani erano davvero speciali … oggi corriamo corriamo e perdiamo il gusto di ogni più piccola cosa
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Mi fa molto piacere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ho sviluppato un confronto più esteso tra l’Italia di mia nonna e l’Italia attuale in questo mio post: https://wwayne.wordpress.com/2014/10/22/poveri-ma-felici/. Grazie per la risposta! 🙂
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